martedì 27 luglio 2010
L’uomo chiede un cambiamento di rotta
1945 1955 1965 1975 1985 1995 2009 ...........sessantaquattro anni
Sono passati sessantaquattro anni dalla fine della II Guerra Mondiale. Il Mondo è cambiato completamente. Non è soltanto il dominio della tecnica ciò che ha influito sulla vita dell’Uomo, è anche la perdita della Speranza. Perché se è vero che dal punto di vista materiale, malgrado le difficoltà, la maggioranza degli europei possono vivere come principi dei tempi antichi, è anche vero che dal 1970 in poi, in modo progressivo, sempre più forte, i giovani, ma direi tutti quanti, hanno perso la possibilità di credere in qualche cosa che riguardi la trasformazione della società. Perdere la speranza che riguarda la trasformazione della società equivale a “restare fermi”. Quindi se il Mondo è progredito dal punto di vista tecnico, dobbiamo pure dire che il Mondo è rimasto fermo dal punto di vista della trasformazione sociale!
L’uomo chiede un cambiamento di rotta.
Se dovessi parlare ai giovani, direi che il cambiamento della Società riguarda soprattutto i”drivers”. Non è stato cambiato l’hardware e non è stato cambiato il software. E tutto quello che si è modificato, riguarda non la sostanza, non l’essenza del vivere sociale, ma solamente il meccanismo materiale che uniforma e regola la nostra vita.
Coloro che vogliono cambiare il software del mondo sono considerati dei pericolosi rivoluzionari, invece coloro, che come me , credono sia necessario cambiare sia il software che l’hardware, sono considerati dei visionari.
Tutto quello che è cambiato in questi anni, come ho già detto, è la civiltà materiale, riguarda il benessere, riguarda la tecnica, riguarda la tecnologia.
Ma siamo rimasti indietro, troppo indietro, dal punto di vista dell’umanità, del’amorevolezza, del senso e del valore delle cosa e ed il rispetto della Natura. Tutto sembra funzionare, ma in realtà non funziona, distrugge!
E questa distruzione deve essere arrestata!
La crisi del Sistema è ormai alle porte
Quando uno, cento, mille visionari inizieranno a vedere che si può mantenere la tecnologia, ma la si deve dominare, essa va messa al servizio dell’Uomo e così al servizio dell’Uomo deve essere messa l’economia, deve essere messa la politica e deve essere messa la cultura! Invece ci sono delle Caste di interesse che ingessano l’economia, ingessano la politica e ingessano la cultura.! Eccoli! Sono i vermi , vermi striscianti che fanno ribrezzo alla sola vista. Sono tutti coloro che utilizzano il Mondo per i loro interessi personali a discapito della vita degli altri. I Rivoluzionari pensano che questi vermi vadano schiacciati con i piedi , ma sarà possibile schiacciarne dieci, cento, mille , ma i vermi sono tantissimi, sono dappertutto. Ne schiacciamo dieci, e ne troviamo altri! Perché? Perché avviene questo?
I Rivoluzionari francesi, quelli della Rivoluzione d’Ottobre in Russia, erano convinti che schiacciando i vermi si potesse cambiare il Mondo. Ma l’esperienza del ‘900 ci ha dimostrato che non è una cosa giusta, non è una cosa fattibile . il Mondo non si cambia schiacciando i vermi, il Mondo si cambia in un altro modo, il Mondo si cambia uscendo dal sentiero dove i vermi si annidano!
E allora noi possiamo domandarci: “che cosa posso fare io? Piccola particella in questo mondo, io che non ho potere, io che non ho conoscenza...”
Si, io posso fare molto, proprio perché dico io, questa parolina magica, e quando dico questa parolina magica la accompagno con un pensiero che è vero e giusto, e il pensiero vero e giusto è che non è più sopportabile questo mondo, ed è per questo che i ragazzi soffrono, ed è per questo che è presente un terribile disagio nella nostra società! Tanti piccoli io che pensano una cosa vera e giusta trasformano il Mondo! Dobbiamo avere la forza e il coraggio di pensare che quando un’idea giusta dilaga, si riesce a cambiare il software e si riesce a cambiare l’hardware!!
Dovrebbero cessare l’arroganza e l’orgoglio di coloro che si ritengono pratici e con il loro senso meschino mascherato di praticità, hanno casato la rovina!
Rudolf Steiner
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